Non sono richieste particolari vaccinazioni per giungere in Argentina, tuttavia è sempre consigliabile fare quella contro la febbre gialla, soprattutto se si vuole visitare la parte nord del Paese ed, in particolare, le Cascate di Iguazu. Questo perchè sono circondate dalla foresta tropicale. In ogni caso, a livello sanitario, la zona è molto ben coperta, soprattutto l’assistenza a pagamento, ma prima di optare per un soggiorno da queste parti, è certamente bene stipulare una assicurazione sanitaria. In più le aree meridionali, hanno un presidio medico piuttosto inferiore. Il periodo migliore per partire alla volta delle regioni della Patagonia o di Santa Cruz, dove si trova il ghiacciaio Moreno, è la cosiddetta estate australe. Questa va da dicembre a febbraio, mentre nelle già citate cascate di Iguazu, nella provincia subtropicale di Misiones, è perfetto arrivare in inverno o nella primavera australe. Questo perchè il caldo e l’umidità, risultano meno fastidiosi.
Il prefisso internazionale se si vuole chiamare l’Italia dall’Argentina, è sempre lo 0039, mentre al contrario, per telefonare in questo Paese, basta digitare lo 0054. Per l’ingresso, ancora, è necessario il passaporto con validità residua di almeno sei mesi e non serve il visto per soggiorni turistici che non superano i tre mesi. La moneta locale è il Peso argentino, con un euro che corrisponde a 5 ars, mentre la differenza di fuso orario è di quattro ore in meno rispetto al Belpaese e meno cinque ore, quando da noi vige l’ora legale.
La microcriminalità in Argentina è nella norma e la situazione non è peggiore rispetto agli altri Paesi. Ovviamente, è sempre sconsigliato girare nei sobborghi delle aree metropolitane, mentre le grandi città soffrono meno di problemi di delinquenza. Le emergenze possono essere denunciate al numero verde multilingue 0800-999-5000 e ancora la rete stradale è in discrete condizioni, soprattutto al nord e meno al sud. Le aree metropolitane sono in ogni caso le più percorribili e curate.
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Il nome deriva dal latino Argentum, appunto argento ed è legato alla leggenda della Sierra de la Plata, un comune tra i primi esploratori europei della regione, sia spagnoli che portoghesi. Le popolazioni indigene offrirono doni in argento ai sopravvissuti di un naufragio guidati da Juan Díaz de Solís e da qui sono nate mille storie. La parola in questione venne usata per la prima volta nel poema pubblicato nel 1602 dallo spagnolo Martín del Barco Centenera intitolato “La Argentina y conquista del Río de la Plata”, che descrive la regione del Rio de la Plata e la fondazione della città di Buenos Aires.
In Argentina e Uruguay, diversamente dalle altre nazioni latinoamericane, i cittadini di origine europea rappresentano la maggioranza e arrivano fino al 97 per cento della popolazione. Tra Buenos Aires e Santa Fe i creoli sono quasi del tutto scomparsi tra varie ondate immigratorie. Una volta non mancava pure la comunità afro-argentina che però diminuì nel tempo e scomparve all’inizio del XX secolo. Nello specifico, il 5 oer cento della popolazione sa di avere antenati africani, e un altro 20% dice che è possibile, ma non ne ha la certezza.