Una vacanza agli antipodi, un’esperienza certamente indimenticabile, un viaggio un pò stancante per via delle troppe ore di volo: per l’Australia, però, quasi tutti farebbero uno strappo alla regola, anche perchè rispetto alla media delle partenze, bisogna mettere da parte qualche soldo in più e, quindi, alla fine è un gran peccato rinunciare. La generazione di fine anni Settanta e Ottanta, si è innamorata del continente sin da quando in televisione trasmettevano il cartone animato “Georgie” ambientato in quel fantastico e grandissimo tratto di terra; altri invece, hanno visto immagini suggestive su internet o nei documentari e immaginano che sia un paradiso irraggiungibile. Chi ha la fortuna di trascorrere tanti giorni di soggiorno, può girarla in lungo e in largo, toccando almeno cinque zone che costituiscono dei veri e propri gioielli naturali o artistici, da non perdere assolutamente.
Per visitare il sesto Paese al mondo per estensione si può cominciare da Sidney, che è la città più popolosa. In molti pensano erroneamente che sia la capitale, che invece è Canberra. E’ una metropoli ricca di musei, gallerie d’arte ma anche edifici storici. Per chi ama lo sport è il posto giusto, anche se quelli più praticati sono il surf, la vela e le immersioni. A Melbourne, il viaggiatore può trovare tutto quello che cerca: il quartiere greco su Lonsdale street, quello vietnamita a Victoria Street e persino Chinatown. Adelaide, invece, vive intorno al suo centro nevralgico che è Victoria Square ed è ricca di edifici coloniali. A sud, lungo la costa si trovano meravigliose spiagge, ma a cinquanta chilometri dalla città non ci si può perdere il Kangaroo Island, un vero e proprio paradiso naturale.
Perth, la sera viene molto frequentata soprattutto nella zona di Northbridge, quartiere mondano di giovani che si ritrovano nei caffè e nei ristoranti. Di giorno, invece, vanno fortissimo le mega spiagge. Uluru Ayers Rock è una formazione rocciosa che copre una altezza di ben 348 metri ed è tutta circondata dai deserti, dove si trovano gli aborigeni. La Grande Barriera Corallina, infine, si vede perfino dallo spazio, è lunga 2600 chilometri ed è ricca di miliardi di organismi piccolissimi che sono i polipi del corallo.