Da quasi 400 anni i palermitani non dimenticano di celebrare lei, la Santuzza, che liberò la città dalla peste. Il 390° Festino di Santa Rosalia è ormai arrivato, mancano poche ore e poi potremo finalmente entrare nell’atmosfera creata questa volta dal regista e direttore artistico Monica Maimone. Già dallo scorso 10 luglio sono iniziati gli eventi a tema, non solo a carattere religioso che interessano l’evento, ma il clou è la notte del 14 luglio, mentre il 15 si passa alla vera celebrazione religiosa. C’è grande attesa, nonostante tensioni e minacce di boicottaggio, per lo spettacolo sul piano della Cattedrale con il finale corteo trionfale che dal Cassaro arriverà fino a Porta Felice. Nelle scorse settimane sono stati selezionati almeno cinquanta artisti, tra attori e danzatori che faranno parte di Solitaria di Dio, uno spettacolo popolare pensato dalla stessa Maimone. Il racconto parla proprio di lei, Rosalia, attraverso otto quadri e un prologo. Non mancheranno proiezioni e video-scenografie sulla facciata della Cattedrale, a raccontare la storia di questa ragazza carica di privilegi che ha scelto, invece, la via della santità. La voce sarà quella di serena Lao, nota cantastorie siciliana, mentre gli spettatori potranno osservare una serie di palcoscenici mobili pronti a cambiare a seconda delle scene. I momenti salienti, in questa fase riguarderanno soprattutto la nascita della santa nel 1125 e la sconfitta della Peste nel 1625. Terminato lo spettacolo il carro/nave si sposterà iniziando il suo percorso. E’ stato realizzato dallo scenografo Renzo Milan e a trainarlo ci saranno sessanta donne palermitane. Ognuna con un ruolo importante nella vita pubblica o privata. Sono legate al settore artistico, economico, accademico o note per essersi distinte nell’impegno di mandare avanti la propria famiglia nonostante le difficoltà. Non solo italiane. In cima al carro, come sempre, la statua di Santa Rosalia con una nuova effigie realizzata dallo scultore palermitano Domenico Pellegrino.Terrà tra le mani il crocifisso e il giglio che sono in ottone argentato, ma è raffigurata nel momento in cui lascia tutto per vivere una esistenza solitaria.
Photo Credit: Thinkstock e Giusy Vaccaro